Gabriele D’Annunzio e la vita come opera d’arte

ESTRATTO

 

 

“Bisogna fare della propria vita un’opera d’arte” - Gabriele D'Annunzio. Fautori consapevoli e costruttori di certezze autentiche, da poter toccare con mano, non futili apparenze che spesso non solo non portano a nulla, ma spesso annichiliscono l’animo prima ancora che il corpo!
Vita come opera d'arte. frasi motivazionali
Vita come opera d'arte. frasi motivazionali

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Diventiamo costruttori di sogni e certezze

Bisogna fare della propria vita un’opera d’arte...

A fine articolo, un esercizio per imparare la tenacia

Gabriele D’Annunzio fu un uomo di grande eleganza formale: scrittore, poeta, politico, drammaturgo, credeva negli ideali patriottici e per questo fu famoso anche per l’impresa di Fiume. Visse sempre all’insegna del lusso e della mondanità, nonostante egli stesso si definisse con un animo fragile e forse proprio per questo cercava all’esterno ciò che all’interno era difficile da trovare.

Leggendo questo aforisma si viene subito ispirati da parole che paiono indurre a un immediato successo, più espressivo che materiale. Innanzitutto: che cosa significa “Opera d’arte”? beh, direi che al di là del significato letterale, l’arte è ciò che suscita in noi un immediato senso di mistico rapimento… sì, avete capito bene! Ci lasciamo rapire dal bello che il momento estetico ci porta. Se rimaniamo ore a osservare in tutte le sue minime sfaccettature un dipinto, o una statua, o un gruppo scultoreo, siamo in estasi, come quando ascoltiamo la musica che ci fa vibrare il sangue nelle vene, o vediamo la scena di un film che colpisce il nostro cuore.

Bene signori, questi potrebbero essere esempi di arte finalizzati al senso del bello? A quell’estetismo che l’autore tanto bramava come panacea di tutti i mali?

A quel tempo come oggi, la vita delle feste, esibizionismo fine a se stesso che vediamo quotidianamente sui social, richiama alla bellezza come valore effimero, fugace, che vive di quell’attimo, pochezza di istanti lasciati su una foto postata e poi rapidamente dimenticati, perché c’è quella successiva… inutili scatti di vuoto esistenzialismo.

Abbiamo compreso che “fare della propria vita un’opera d’arte” non si riferisce di certo a proporci come testimoni di provvisorie velleità, ma, se mai, porci la responsabilità personale di crescita, di cura di sé attraverso l’idea che deve trovare concretezza, di raggiungere i piccoli-grandi obiettivi che ci siamo fissati quotidianamente. Pianificare il nostro futuro, avere dei desideri consoni alla nostra persona, che ci possano elevare, gratificare e renderci degni di alzarci ogni giorno con il sorriso, perché sappiamo che quel giorno e tutti gli altri di seguito a quello, ci porteranno qualcosa di importante, perché noi l’abbiamo deciso, noi lo vogliamo, e noi così lo avremo!

Fautori consapevoli e costruttori di certezze autentiche, da poter toccare con mano, non futili apparenze che spesso non solo non portano a nulla, ma spesso annichiliscono l’animo prima ancora che il corpo!

E allora edifichiamo sogni, rendiamoli vivi e creiamo la vera opera d’arte: la storia della nostra vita come spinta propulsiva al sé, attraverso la condivisione con l’altro.

ESERCIZIO DI RIFLESSIONE

Ricordi da bambino cosa sognavi per il tuo futuro? Ritorna su quei pensieri e cerca di trovare il modo (che dentro di te hai sempre saputo) per realizzarne almeno uno, nel tuo piccolo, magari rimodellato alle circostante attuali… ma non perdere mai la grinta di potere ottenere ciò che hai sempre desiderato!

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