“Si è soli anche in mezzo alla gente” sosteneva il Piccolo Principe, quando il suo autore si sentiva solo, in mezzo al deserto. Questa è una condizione che pare bloccante, senza via di uscita e numerose sono le citazioni in letteratura, nelle canzoni, persino nei gesti, che esplicitano il concetto.
Perché essere soli è oggettivo, sentirsi soli invece, è una condizione di grande disagio e come tale, va affrontata attraverso l’aiuto di un esperto.
Nel nostro percorso verso la crescita personale e l’imprescindibile consapevolezza di sé, però qualcosa per noi possiamo cominciare a fare…
Osserviamo accuratamente il seguente dipinto
- Cosa notate subito? Cosa colpisce la vostra attenzione?
- Il laghetto sullo sfondo? Le montagne?
- O lo sguardo perso del personaggio in primo piano?
- Cosa starà pensando quella ragazza? E voi?
- Siete mai andati a meditare in un luogo appartato per non essere disturbati? Magari in compagnia di pensieri scomodi? O li avete lasciati a casa?
- L’albero che fa da cornice al dipinto cosa rappresenta? Una caverna che ci protegge o un mostro che fagocita?
Le tecniche della maieutica socratica che ci spingono a rispondere attraverso domande stimolo, è molto antica (se ti interessa conoscerne i vantaggi, leggi l’articolo di approfondimento) ed è stata considerata per secoli un’indagine davvero utile per scoprire i nostri lati nascosti.
Utilizza il tuo taccuino per rispondere alle domande con estrema sincerità. Poi rifletti su una possibile soluzione relativa alla solitudine che alberga nel tuo animo, anche aiutandoti con i consigli contenuti nel presente articolo.
Immagina la tua solitudine come fosse un personaggio di una narrazione e crea una storia in cui potrete essere amici e condividere amarezze e serenità…
Vedrai che cambiando punto di vista, riuscirai a considerarla in maniera decisamente più utile.
Scopri il potere della solitudine: “Solitudine: un potere che pochi conoscono”
