La tecnologia non dona certezze
“La generazione meglio equipaggiata tecnologicamente di tutta la storia umana è anche la generazione afflitta come nessun’altra da sensazioni di insicurezza e di impotenza.”
Zygmunt Bauman, da "Paura liquida" Tweet
A fine articolo, un esercizio per rigenerarsi nella natura
Zygmunt Bauman, polacco di nascita e di famiglia ebrea, fu un noto sociologo, divenuto importante per le sue teorie sulla società liquida. Insegnò in alcune università sia europee che a livello mondiale.
Leggendo il suo aforisma, che non è così conosciuto come molti altri che gli appartengono, si può immediatamente intuire, quanto fosse legato sia ai sistemi sociali, di cui si occupò durante tutto l’arco della sua vita, che a quelli ambientali, industriali e totali, secondo i quali, non si può prescindere da nessun tessuto interno al mondo umano: tutto deve sempre essere considerato come una sorta di concettualizzazione a 360°.
Viviamo in un periodo storico in cui la tecnologia e tutti i suoi effetti sembrano condizionare inesorabilmente la vita umana; se ci pensiamo bene, ogni oggetto di cui non possiamo fare a meno è votato alla tecnologia: il cellulare, che accompagna ogni nostro movimento, che segue i nostri pensieri, che accende le nostre immagini, i social, le news e molto altro ancora; il computer, senza il quale ormai le aziende non avrebbero possibilità di comunicare, per non parlare della didattica a distanza, nuova protagonista indiscussa delle mattine di milioni di studenti e docenti italiani.
C’è poi anche il robot domestico, le auto con mille optional e quindi siamo inseriti nostro malgrado o meno, in un universo costruito su strumenti tecnologici che mai come ora condizionano giornate e quotidianità d’azione.
Eppure, secondo il sociologo, siamo una generazione di insicuri emotivi, in cui l’unica certezza è di essere totalmente impotenti di fronte, per esempio, alla natura. Nonostante tutti questi metodi super sofisticati di controllo automatizzato, siamo forse in grado di fermare un terremoto? O una valanga? O uno tsunami?
E ancora: la tecnologia ci piò salvaguardare da turbolente tempeste emotive? Da sofferenze amorose? Da perfidi intrighi tra colleghi o false amicizie?
La risposta può apparire scontata: certo- che- no!!!
L’uomo è costantemente alla ricerca di gestire il suo mondo e si trova di fronte all’enigma di sempre: la tecnologia, come il mito del falso progresso dei secoli scorsi, non lo può aiutare… Come risolvere dunque il grande dilemma?
Come scrisse il Manzoni… ai posteri l’ardua sentenza.
ESERCIZIO MOTIVAZIONALE:
Come spesso si legge in riviste di settore o giornali specializzati, si tenta di sensibilizzare l’umanità intera a rimanere almeno un giorno, se di più meglio ancora, senza dispositivi elettronici. Passa una giornata nella natura lasciando a casa cellulare, pc e altro. Scollegati dal mondo contemporaneo e immergiti nei valori antichi di una natura rigenerante e coinvolgente; scoprirai un modo sano per ritrovare salute e benessere.
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